oltrelazona

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Due giorni supertrial

Racconti mulatrial > 2007

UN EVENTO TRA LEGGENDA E REALTA'


Ogni volta che sentivo parlare del motoalpinismo della due giorni raccoglievo sempre racconti fantastici di esaltazione ad un percorso al limite della resistenza umana per la lunghezza del suo tracciato, caratterizzato però dalla meravigliosa vista dei panorami che si "toccavano" dall'alto delle montagne.

Leggende raccontate da comuni mortali motoalpinisti dicono che la manifestazione ti immerge anche nel pieno contesto delle gare dei piloti ufficiali, con i carrelli ed i furgoni mescolati ai mezzi dei campioni e delle case, le persone vengono perfino da oltre confine a girare alla Supertrial e le memorie delle macchine digitali sono insufficienti per le fotografie che si vorrebbero fare .....

Leggende, pensavo, sicuramente dello stesso tenore di quella del Basilisco, il serpente dalla cresta rossa, che, si dice, ogni tanto compaia in mezzo ai fiori dei pascoli di alta montagna a Piateda nella Provincia di Sondrio, così come raccontano i vecchi pastori del posto davanti al calore della stufa a legna ....

Di contro ho sentito anche qualcuno contrario all'evento, che il gioco non vale la candela, che il giro "costa" troppo, che di trial se ne fa poco ..... chissà chi ha ragione!



GIONATA


Gionata della Rodolfa, una delle menti (e delle braccia!) dell'organizzazione della Valtellinatrial mi ha detto anche altro sulla Due giorni, la sua "creatura"!

Mi ha detto che per lui il motoalpinismo abita veramente tra quelle montagne e quindi dovevo partecipare di persona per rendermene conto .... che dovevo fare il percorso "hard" ed il "plus", per ricevere le "stelle" alla fine di questi tracciati e accreditarmi la patente di motoalpinista estremo della Due giorni Supertrial della Valtellina....

Provocazioni, queste erano solo provocazioni che meritavano una smentita o una conferma ad ogni costo (che scuse mi invento a volte per girare ....) anche al prezzo di dover chiedere a destra e a manca una moto in prestito perchè non potevo portare la mia ....

Meno male che a questo punto San Cassio, un amico motoalpinista motociclisticamente schierato, è riuscito a procurarmi una Scorpa 250 2t racing direttamente dall'importatore SRG nella persona di Giacomo Cattaneo, giusto per volermi dimostrare che lui solo sa qual'è la moto migliore per andare per monti ....




PANORAMI ...


Così ci siamo visti quel sabato di sole a Piateda dove sul suo pickup c'era la moto con i "colori" del Team Scorpa Italia, parcheggiato proprio nel paddock dei piloti vicino al furgone di Diego Bosis .....giusto nelle adiacenze del Future trial tem dove c'era anche Fabio Lenzi .... campione italiano in carica, ma c'erano anche altri amici e stranieri da oltre confine.....!



DIEGO BOSIS


Amici conosciuti anche in rete nel forum come Domenico Giò, Cobram, Pantegana (ma dove cavolo si inventano questi nick?) e altri .... di cui però mi scuso perchè non mi ricordo i nomi ...



Qui devo dire ho avuto subito la prima conferma sulle "dicerie" sull'evento motoalpinistico con il clima delle gare: moto esposte dalle case, striscioni degli sponsor, parco chiuso, Jerry lo speaker che chiamava i piloti alla partenza dal parco chiuso e i motoalpinisti .... e poi avevo anche la moto ufficiale di un team corse!



PARTENZA ...



Boh, sta a vedere che ora mi chiedono anche la licenza ..... così è finita la storia e torno a casa.... e invece no, solo per il giro motoalpinistico mi hanno verificato la tessera del Motoclub della Superba e mi hanno iscritto con pettorale numerato, tabella portanumero e cartellino!

All'iscrizione ho conosciuto di persona Gionata, mi ha fatto le raccomandazioni del caso: "vai sul percorso plus e sull'hard, portati almeno due litri di carburante oltre al pieno per arrivare al ristoro, lì trovi altra benzina per finire il giro, ricordati che ci vogliono ancora due llitri per terminare dal ristoro ..."

Cavolo, 6 litri? Forse ho capito male, ma sono 6 ore di giro dalle mie parti .... però Gionata era preso dal lavoro, già noi motoalpinisti non ci prenotiamo mai ... siamo come i cavalieri erranti, un giorno qui un giorno là, .. .... così non gli ho chiesto altre conferme e, con una tanca di benza sulla schiena, sono andato alla partenza alla chiamata dello speaker, con la moto sulla pedana, proprio come i piloti "veri"....

Abbiamo sfilato tra le zone della gara e abbiamo iniziato ad inerpicarci su per la prima mulattiera in mezzo ai pini ....



Fino qui tutto regolare, il terreno scorreva senza problemi sotto le ruote, lunghe salite immerse nella vegetazione con le antiche tracce del lavoro dei montanari, pareti secco ancora in perfetta efficienza che sostengono la mulattiera e grotte per la stagionatura del formaggio lungo la via .....




LA GROTTA ...




Poi su un ponticello di legno abbiamo scoperto una delle tante bellezze naturalistiche del posto: le marmitte dei Giganti sul torrente Serio, enormi buchi tondeggianti creati dall'erosione della roccia da parte dei massi trasportati dalla corrente d'acqua che scorreva sotto gli antichi ghiacciai ....

LE MARMITTE ..







"Marmitte dei giganti" .... l'amico Gio mi ha fatto notare l'associazione con le "mamitte" delle nostre moto: sicuramente una premonizione che si perde nella saggezza del passato ..... siamo forse noi i "giganti" delle "marmitte"?



GIO, IL "GIGANTE" SUL PONTE ...




CASSIO


Chissà ..... avremo tempo per pensarci, ci stavamo calando troppo nelle leggende del posto, così siamo ripartiti risalendo ancora lungo altre mulattiere nella vegetazione delle Alpi Orobie fino ad arrivare al Rifugio Alpini di Piateda a circa 1.500 metri sul livello del mare dove abbiamo trovato il punto di ristoro.








Uno scenario panoramico incantevole, prati verdi con le mucche al pascolo, le montagne con le punte innevate intorno, sorgenti d'acqua fresca ..... e in mezzo l'organizzazione della due giorni che ci ha rifocillato a dovere in un clima di estrema cordialità.




PUNTO DI RISTORO AL RIFUGIO PIATEDA




Qui, pensavo, dopo circa tre ore di giro (sono lento lo so... ma ne valeva la pena guardarsi anche intorno ...) si scende e si conclude e invece .... era solo l'inizio!

Gionata infatti mi dice che dal rifugio in avanti parte la "vera" Due Giorni Supertrial, da lì si arriva al percorso" "plus" dove, se riesci a farlo ti mettono la stella blu sul numero ..... e poi c'è il giro "hard" ..... con la stella rossa!

NOTARE LE "DUE" STELLE BLU ...




Però prima di arrivare alle stelle il sentiero ti dona altre tre ore di giro nei prati, nelle pinete, paesaggi mozzafiato di alta montagna, al limite del confine dove la vegetazione lascia il posto alla roccia e si intravedono gli sprazzi di neve poco in alto ....






 
E nelle valli trovi anche le malghe sperdute poste ai lati del sentiero con le fontane di acqua fresca che ti dissetano quando ne hai bisogno e presso ogni malga vedi parcheggiato al muro un vecchio fantic trial degli annni '80, l'unico mezzo che permette agli ultimi allevatori (i veri motoalpininisti) di raggiungere il fondo valle.





Ma se queste visioni si possono interpretare dalle foto (non dalle mie .... ci vuole altro) ci sono sensazioni che nessuno potrà mai riportare, scrivere o riprodurre, che si gustano solo se ti fai la Due giorni di persona ...

.... sono i profumi penetranti dei fiori così intensi che li senti anche a cavallo della moto, aromi che ti accompagnano fino all'apice del giro quasi a sfiorare i 2.000 metri di quota dalla quale parte il "plus" in discesa, un pendio appeso per aria sul crinale di una montagna che sembra fatto apposta per decollare con un deltaplano sui laghi delle dighe di Santo Stefano.

I PROFUMI DEI FIORI ...






Un'altra leggenda di queste valli infatti racconta che proprio Santo Sfefano passò di lì e spiccò un balzo fino alla cima che porta il suo nome per vedere per l'ultima volta questi posti incantevoli prima di lasciare la vita terrena ......

E in effetti il panorama dalla cima del "plus" ti lascia senza parole e senza fiato, così come affrontare la discesa, sospesi sul lago ..... fino all'enorme masso in mezzo alla valle dove tra i prati pascolano le mucche e i motoalpinisti vi passano in mezzo senza neanche disturbarle e si lanciano sulla vetta del masso per prendere la stella blu!

IL "PLUS" DI SANTO STEFANO ...




IL PANORAMA







 
Da qui però ci siamo resi conto di aver girato veramente con calma, ormai le scope ci dicevano che si doveva rientrare, che era tardi per l'hard, così a malincuore lo abbiamo lasciato per il giorno dopo.



Le scope, un ringraziamento glielo devo perchè è per loro che non abbiamo passato la notte a girare per i monti della Valtellina, visto che qualche burlone (chiamiamolo così ...) si è portato via parte delle fettucce e abbiamo rischiato di andare a cercare veramente il posto dove Santo Stefano si è fermato .....

Invece grazie alle scope siamo rientrati a valle entusiasti, felici e gasati dal giro e dal suo clima, con la certezza che il giorno dopo lo avremmo percorso tutto con lo stesso gusto anche se con un pò meno calma.

LA CALMA ...




E così è stato (a parte l'hard perchè pensavo di arrivare tardi) un'altra avventura nell'avventura, con la moto che mi portava ovunque, con l'adrenalina a "palla" mentre si faceva il plus in salita ..... tanto da essere calato completamente nell'armonia e nella leggende di quei posti, quasi quasi mi fermavo a cercare anche il Basilisco, il serpente dalla cresta rossa, visto che tutto quello che mi avevano detto era vero, chissà che anche le leggende dei pastori non lo siano davvero!




Tutto vero, tutto supertrial motoalpinistico, e l'unica cosa non vera è stato l'appunto sul "gioco che non valeva la candela", infatti la Due giorni è un evento veramente particolare che merita anche per altri motivi, poco conosciuti:

intanto è una di quelle manifestazioni che dimostrano all'ennesima potenza quanto il trial può essere sostenibile nell'ambiente, addirittura il giro passa in un'area protetta toccando parte del Parco delle Orobie e deve sottostare ad una procedura autorizzatoria ambientale estremamente rigorosa che prevede una valutazione specifica degli impatti del giro nei confronti delle specie protette del posto.

Solo se hai dimostrato fiducia e serietà riesci ad ottenere un'autorizzazione in queste condizioni!

Poi le Amministrazioni chiedono la sipula di apposite polizze fidejussorie che vengono svincolate solo dopo una verifica da parte loro che i motoalpinisti non hanno fatto danni durante il giro.

E tutto questo senza contare lo spiegamento di mezzi, persone che comunque ti tiene d'occhio per non perderti in mezzo ai monti, anche se non lo noti.

Quindi secondo me i circa 140 partecipanti alla 5^ edizione di questa due giorni hanno visto che il gioco vale la candela ..... e la realtà a volte superare la leggenda.

E di leggende le montagne della Valtellina ne hanno veramente tante ..... chissà che nel tempo ne possa nascere una che parli anche del supertrial della due giorni .....

Chissà com'è la tre giorni allora ....

Alla prossima, ciao a tutti, Giulio

 
Torna ai contenuti | Torna al menu